Da qualche settimana, una cucciola di Golden Retriever di nome Paloma ha fatto la sua comparsa nella casa di Chiara Ferragni e Fedez, portando felicità a tutti, soprattutto ai loro figli Leone e Vittoria.
Tuttavia, in caso di divorzio definitivo, sorge la domanda su cosa accadrà a Paloma secondo la legge italiana.
La legislazione italiana e i cani in caso di divorzio: diritti e responsabilità.
Nel contesto di una separazione o di un divorzio, molti aspetti vanno presi in considerazione, inclusi quelli riguardanti gli animali domestici, come i cani. In Italia, la legislazione offre alcune linee guida specifiche per affrontare questa delicata questione.
Innanzitutto, è importante sottolineare che secondo la legge italiana, gli animali domestici sono considerati “beni mobili”. Tuttavia, nonostante questa classificazione, la giurisprudenza italiana ha iniziato a considerare gli animali come esseri senzienti e ha iniziato a tener conto del loro benessere emotivo e fisico nelle decisioni legali.
Quando si tratta di cani in caso di divorzio, la legislazione italiana tende a considerare il benessere dell’animale come fattore determinante nella decisione del tribunale. Ciò significa che il giudice terrà conto di chi può fornire le migliori cure e l’ambiente più adatto al cane, oltre che dell’affetto e del legame che l’animale ha con ciascuno dei coniugi.
Nel caso in cui non si raggiunga un accordo tra le parti, il tribunale può decidere di assegnare la custodia congiunta del cane, permettendo a entrambi i coniugi di continuare a essere coinvolti nella vita dell’animale. Tuttavia, se una delle parti è considerata più idonea a prendersi cura del cane, il tribunale può assegnare la custodia esclusiva a quella persona.
È importante notare che, nel caso in cui il cane sia stato acquistato durante il matrimonio e non ci siano accordi pregressi riguardanti la sua proprietà, il tribunale potrebbe considerarlo un bene comune da dividere tra i coniugi.